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Fenomeno giovanile nipponico, emerso già negli anni ottanta, che consiste nel fissarsi a bomba con fumetti e cartoni manga, giochi di ruolo di ogni tipo, internet, giochi per computer, ecc.. Questi tipi giapponesi, per lo più ragazzi ma anche ragazze, per lo più adolescenti ma anche ventenni ed ultratrentenni, vanno in giro straconvinti per le strade di Tokio vestiti da Sailor Moon, Lupin III o Capitan Harlock, chattano notte e dì con una pseudo-fidanzata la quale spesso non è altro che la porcona di turno pagata per farla annusare agli allocchi virtuali, passano tutto il tempo libero a colorare minuscoli personaggi manga di plastica da esibire come trofei in un’alquanto inquietante cameretta, si sparano duecento pippe al giorno su cartoni e fumetti, vanno per boschi a far la guerra conciati da ridicoli Rambo con pistole e fucili finti, ma credendoci davvero un casino…
la caratteristica che accomuna gli otaku, qualunque sia la loro fissa, è la temporanea o permanente dissociazione dalla realtà, che li porta talvolta a confondere la dimensione virtuale da quella reale. Inoltre l’ otaku generalmente soffre (o gode?) di solitudine, che è causa ed effetto al tempo stesso del suo volontario (o forzato?) isolamento in un mondo parallelo fatto di fantasia e di gioco.
di ROSE da napoli
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otaku = letteralmente "casa tua".
In Giappone si definiscono otaku le persone che preferiscono passare tempo a casa per usare il pc o giocare ai videogame. In occidente il termine è usato per indicare i fan di manga e anime.