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Lo scenester è animale da branco, vive per la scena, per lui lo stile è tutto. E quindi è sempre in tiro, sempre a caccia di spillette e di magliette. Di musica sa quel che è necessario a sentirsi parte della scena. Non compra un disco dai tempi delle medie, ma è uno scaricatore compulsivo, sempre a caccia delle ultime mode e delle novità più eccitanti, con cui bullarsi coi suoi pari. E appena uno stile passa di moda o diventa mainstream lui lo rimuove, rimpiangendo i tempi in cui gli Unbeliavable Cazzons li conoscevano in tre. E non si cura di colmare le sue molte lacune sul passato, prendendo spesso delle topiche pazzesche quando veste i panni del recensore o del kritiko musicale (le fanzines e le webzines sono invase dagli scenesters). Il sogno dello scenester è quello di rubare il posto a Massimo Coppola e a Enrico Silvestrin.