Moneta ufficiosa italiana, che ha preso piede dopo il decorso della lira. Nonostante l'incomprensibile rifuto da parte della politica italiana, che nel 2003 si è uniformata alla scelta dell'Accademia della Crusca di non ammettere il plurale "euri" nei contesti formali, la popolazione italiana, come d'uopo, usa il plurale senza farsi troppi problemi, e si dimostra ancora una volta più avanti di chi la governa.