Luogo molto molto distante
Una sera cerchiamo un cinema dalle parti di Bovolone City, località della bassa veronese, famosa per essere un labirinto di stradine asfaltate da cani, prive di guardrail, circondate da sabbie mobili e paludi, transitate da banchi di nebbia baltica durante tutto il tempo dell’anno. Vogliamo andare a vedere I, robot con Will Smith; lo spettacolo è alle ventuno e sono già le venti e quarantacinque. Giriamo per Bovolone City senza riuscire a trovare questo cinema, arriviamo sempre alla stessa rotonda. Ad un certo punto vedo quella che mi sembra una scorciatoia, la imbocco nonostante il parere contrario del mio amico e ci addentriamo subito in un banco di nebbia fittissimo. Poco dopo la nebbia si dirada e sbuchiamo in mezzo ai campi. Scendiamo per dare un’occhiata. La strada è sterrata e non c’è segno di civiltà, né luci all’orizzonte. Tutt’intorno si sentono i grilli e altri richiami animali, stile giungla indiana. “Dove caspita siamo finiti?”, mi chiedo io ed alta voce. Questo mio amico mi guarda con astio e poi sbotta, “Zio cane, siamo finiti in Culonia