Manuale di lingua e mitologia urbana

Spupazzapasseri

di X-Ray on the hombre da L.A.
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|spu|paz|za|pàs|se|ri L’arte dello spupazzamento dei passeri è una forma di heavy petting che consiste nel gingillarsi con il corpo dell’amante, dandogli piacere e ritardando il momento dell’amplesso, ed è nei fatti, grazie alle regole di formazione dei plurali della grammatica italiana, uno sport unisex. Infatti, in caso il soggetto di una proposizione sia maschile e femminile, ad esempio passera e passero, prevale il maschile: passeri. Perciò, nel rispetto della grammatica italiana, esiste la spupazza passeri, dicesi di pischella con cui un ragazzo ha raggiunto un grado di intimità tale da permetterle senza imbarazzi di manovrare il timone con la familiarità e la confidenza con cui smanacciava il suo orsetto Teddy,  e  lo spupazzapassere, ossia quel ragazzo, a cui s’illuminano gli occhi nel contemplare il fiore aperto tra le gambe della sua ragazza. Rientra nell’arte pratica di “spupazzare i passeri” fargli/le una ceretta di Nutella -in zone che magari non necessitano di depilazione-, scrivere oscenità sul corpo del proprio amato/della propria amata, offrire le labbra prestando attenzione ai respiri del partner, rallentando in curva e ed accellerando sui rettilinei più emozionanti, attribuire nomi propri o vezzeggiativi, tipo Biscottone Coi Baffi Mio, Amica Che Giri Con La Pelliccia Anche d’Estate Mia, Steccalecca, Cozzapesca, Farfallina, Acquilotto, Ciuccio della Mamma, Gattina di Papà, e via sdolcinando.
| Voti: 12

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