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Dall’inglese ‘imbroglione, impostore’. Un file che quando lo scarichi da un peer-to-peer non è quel file ma qualcosa di completamente diverso e squallido, tipo improbabili cover con qualità audio scadentissima (come Bob Dylan che biascica Creep dei Radiohead) o pornazzi da paura rinominati col nome di un film appena uscito al cinema. Le ragioni per cui la gente mette in giro i fake è oscura. Gira voce che raccogliendo un certo tipo di fake secondo criteri noti a pochi eletti e mettendoli in fila in Winamp si creino codici per la distruzione del sistema. Quale sistema, è una questione ancora irrisolta. Di certo le etichette musicali e le case di produzione cinematografica li usano per scoraggiare la gente ad usare i peer-to-peer. Fake è anche un utente schizofrenico o semplicemente rompiballe che all’interno di una chat o di un newsgroup si fa passare per un altro utente a cui ruba il nickname, o che fa finta di essere qualcuno che non è: per esempio, se in un forum di medicina uno vi consiglia di andare a dormire per far passare le emorroidi, quello è di certo un fake. Lasciatelo perdere e andate dal vostro medico.I fake sono così frequenti che il termine viene usato anche come sinonimo di ‘sola’, ‘bufala’.
A: Ehi raga, ho sentito che a carnevale Vinicio Capossela suonerà gratis in piazza!!!