Si definisce rattuso, con un neologismo dialettale quanto mai azzeccato, quel diffuso figuro che ricorre nell'esistenza delle femmine lievemente attraenti con la puntualità della ricrescita pilifera sullo stinco. Esso presenta delle caratteristiche somatiche e comportamentali che colpiscono proprio per la loro banale, sistematica precisione nel soggetto portatore sano di tale oscuro morbo; quello di battere i pezzi alle femmine senza alcun tipo di incoraggiamento.
La specie in esame si appalesa soprattutto sul luogo di lavoro, sia perchè uno così in qualsiasi altro consesso sociale, in quanto non costretta a frequentarlo, non lo cagheresti manco di striscio, sia perchè, essendo laido e codardo per natura, l'animale in questione approfitta del contatto lavorativo per avanzare le sue assolutamente inique pretese. La sproporzione evidente tra le sue aspettative e le tue, si evidenzia nell'elencazione delle seguenti caratteristiche comuni alla specie in esame:
1) divario tra la tua e la sua età di anni tra i 20 e i 30;
2) sproporzione evidente tra il tuo colorito oscillante tra il rosa pesca e un sano pallore spettrale da poco sole e molto studio, e il suo incarnato color cacca brillante in ogni stagione;
3) Assoluta diseguaglianza della percezione olfattiva tra il tuo vago odore di deodorante Infasil della mattina e il suo lieve, persistente come una fogna otturata, aroma di dopobarba+profumo+olio per capelli unti che ricorda tanto il Patrick del supermercato di anni fa. Ma magari sono impressioni, eh...;
4) Diversità biologica nel posizionamento e uso dell'organo visivo, tale che mentre tu usi la singolare abitudine di parlare guardando l'interlocutore negli occhi, esso è affetto da patologia oculare di concetrazione dello spettro visivo esclusivamente sulle tue zinne, mentre ovviamente stai disquisendo di riunioni operative e variazioni di bilancio;
5) difformità lievemente accentuata tra il suo scompisciante, signorilissimo sense of humour teso ad evidenziare ogni singolo aspetto della sua pretesa mascolinità con timidi accenni, reitirati e non "petiti", a situazioni boccaccesche, sollecitate da lampanti constatazioni quali l'evidenziatore che non evidenzia, internet che non funziona o il telefono occupato. E il tuo, che nel frattempo hai smesso di ridere con Zelig ancora prima della prima puntata.
6) metro di interpetazione di fatti e comportamenti dalla distanza siderale, per cui un secco "no", senza ulteriori spiegazioni, alla reiterata richiesta di un aperitivo insieme, viene automaticamente convertito dal bavoso in un eloquente "ti trovo molto attraente ma ho paura dei miei sentimenti, e soprattutto di un affascinante tipo come te, che sicuramente mi tradirebbe con una delle molteplici strafiche che gli sbavano dietro; quindi se me lo richiedi mi getto ai tuoi piedi". Lo stesso metro di interpretazione dei fatti viene applicato nella sciagurata ipotesi in cui, al bar, te lo ritrovi dietro che ha già pagato il tuo caffè, ragion per cui tu ce lo hai fatto credere, ed è giocoforza che gli si concedano le tue grazie. Ovviamente, quando cominci a trattarlo veramente per il fetente viscido schifoso lurido maiale quale è, non è perchè ti ha maciullato i coglioni a stracciatella (senza considerare che tu sei costretta da meri motivi professionali ad interloquire con lui), ma perchè, senza alcun dubbio, TU non scopi.